TRADIZIONI
È una leggenda ma potrebbe essere vera: dove fu preparato il primo cannolo siciliano
Un castello e l'harem dell'emiro sembrano essere il punto di partenza di uno dei dolci siciliani più apprezzati: una città si fregia di essere il luogo di questa golosa invenzione
 
									Cannoli siciliani di Piana degli Albanesi
La leggenda trae origine dal significato del nome stesso della città. Caltanissetta, infatti, deriva dall’arabo Qalʿat an-nisāʾ ovvero “Castello delle donne”. Di fatto, durante la dominazione araba, intorno all’anno 900, l’emiro di Palermo fece costruire il borgo della città, circondato da mura e da un precipizio a pochi passi dal Castello di Pietrarossa.
Oggi purtroppo il castello non è fruibile a causa di un crollo avvenuto nel XVI secolo, ma è possibile vederlo e fotografarlo dall’esterno, anche perchè è raggiungibile facilmente a piedi dal centro città. Il suo aspetto suggestivo è reso ancora più attraente dalla leggenda della principessa Adelasia, nipote del normanno Re Ruggero, il cui fantasma si aggira ancora tra i ruderi delle torri. Ma questa è un’altra storia.
Pare che il castello, nel 900, durante la dominazione araba, fosse l’harem dell’emiro. In questo luogo privo di pericoli e inaccessibile, risiedevano, appunto, le concubine dell’emiro. Si narra che per ingannare l’attesa, durante la lunga assenza dello sposo, le donne del castello si dedicassero alla preparazione di svariati cibi e soprattutto dolci e tra questi proprio il cannolo. Un dolce dalla scorza resistente alle lunghe attese, poi riempito di freschissima ricotta all’arrivo dell’emiro.
Con la fine del dominio arabo e l’inizio del dominio normanno, scomparve l’harem e, probabilmente, una delle donne dell’emiro si convertì al cristianesimo, ritirandosi in un convento della città e portando con sé la ricetta del dolce siciliano. Le suore di clausura preparavano il cannolo soltanto durante il Carnevale, poi venne realizzato durante tutto l’anno fino a diventare il dolce tipico siciliano.
In realtà il castello di Pietrarossa è stato una fortezza militare, non un harem, e sicuramente il cannolo siciliano deve la sua notorietà e diffusione ai pasticceri palermitani, ma ai nisseni piace vantarsi della sua origine.
Dopo aver letto questa leggenda non vi resta che recarvi davanti ai ruderi del castello, chiudere gli occhi e provare ad immaginare la vita nell’harem, magari gustando un buonissimo cannolo alla ricotta acquistato in uno dei tanti bar nisseni: una delizia per la mente e per il palato.
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